Nuovo visto “lampo” per investire in italia

Nuovo visto “lampo” per investire in italia

Ma che cos’è questo visto lampo?

La legge di bilancio del 2016 riconosce una nuova forma di visto che sarà possibile richiedere dalla fine dell’estate 2017.

Questo nuovo tipo di visto lampo è dedicato a tutti i cittadini stranieri, non appartenenti all’Unione Europea, purché questi dimostrino di voler investire o in titoli di Stato italiani per una somma di almeno 2 milioni di euro, o investire nel capitale di un’impresa italiana per una somma di almeno 1 milione di euro, o investire in una start up per una somma di almeno 500 mila euro.

Inoltre, gli investimenti dovranno essere mantenuti per almeno due anni.

È possibile ottenere questo tipo di visto lampo in circa 30 giorni, caricando i documenti necessari su una piattaforma web realizzata esclusivamente per questa nuova procedura e successivamente questi documenti verranno esaminati da una apposito Comitato.

Il visto ha una validità biennale con possibilità di rinnovo per ulteriori tre anni ammesso che vengano rispettate le condizioni sopra menzionate.

Il decreto del Mise, firmato negli ultimi giorni dal ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda e che entrerà a regime entro fine settembre, in seguito all’insediamento del Comitato determina la procedura per l’ottenimento del visto.  

Ruolo del Comitato sarà quello di valutare i documenti con cui l’investitore attesta di essere titolare o beneficiario degli importi da destinare agli investimenti e la certificazione della provenienza lecita di tali fondi oltre che dell’insussistenza di condanne penali definitive o di carichi pendenti.

Secondo il decreto, poi, il procedimento deve concludersi entro 30 giorni dalla ricezione della domanda.

Successivamente, dopo l’emissione del nullaosta, l’imprenditore potrà presentare domanda di visto all’ufficio consolare, seguita dalla richiesta alla questura del rilascio del permesso di soggiorno dopo otto giorni dall’ingresso in Italia.

Infine, entro tre mesi dall’ingresso in Italia, l’imprenditore dovrà trasmettere al Comitato la documentazione che comprova che l’investimento o la donazione è stata effettuata per l’intero importo previsto.

Se ciò non dovesse avvenire, la domanda di permesso di soggiorno sarà rigettata e di conseguenza verrà revocato anche il permesso di soggiorno.

Il permesso di soggiorno può essere revocato anche nel momento in cui l’investimento risultasse dismesso o l’investitore diventasse irreperibile.